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Castello Baronale di Suio

Santo Cupazzo a Suio

Descrizione

Il Castello Baronale di Suio è uno dei simboli per eccellenza del borgo medioevale della frazione castelfortese. Il castello è stato oggetto, negli ultimi anni di accurati interventi di recupero e ristrutturazione. Ma opere di restauro furono eseguite anche nel XIV secolo dagli Aragonesi che lo ingrandirono. Le mura di cinta del borgo e quelle dello stesso Castello sono realizzate con pietre locali e sono rafforzate da varie torri ad angolo cilindrico.

Notizie storiche di maggiore dettaglio ci sono fornire dall'Associazione Castrum Suji.

"Il nome Suio è lato al Castello, Castrum Suji, sorto dopo la vittoria conseguita dalla Lega dei Duchi Cristiani, capeggiata dal Pontefice Giovanni X, nella Guerra contro i Saraceni, negli anni 915-916. L'Ipata di Gaeta, che prese parte all'alleanza, riottenne nel 917 il proprio territorio, caduto in mano nemica e concepì allora il disegno di costruire, sulla collina prospicente il mare, un castello, presumibilmente nel 935, da elevare a Contea ed essenziale per avere un efficace controllo delle incursioni dei noti e terribili corsari che risalivano la foce del Garigliano. La fortificazione è posta si  un'altura a circa 170 metri s.l.m. a ridosso della sponda settentrionale del fiume, da cui si ha visuale da Monte Orlando al Monte Massico su tutta la piana. Il primo documento ufficiale che parla di Suio è il testamento di Docibile II Ipata e Duca di Gaeta pubblicato nel Codice Diplomatico Gaetano, porta la data del maggio 954.

Nel primo decennio del XI secolo Suio divenne Contea autonoma. Nel 1040 il Conte Ugo, figlio di Docibile magnifico capostipite dei Conti Suiesi, dona metà del Castello alla potente Abbazia di Montecassino, che ne ottenne il controllo completo nel mese di maggio del 1079, quando l'ultimo Conte regnante di Suio Giovanni figlio di Ugo, dona all'Abate l'altra metà del Castello. Nell'ottobre dello stesso anno l'Abate Desiderio che nel 1087 diverrà Papa con il nome di Vittore III, concesse ai Suiesi le "Chartae libertatis", delle carte di franchigia, come già aveva fatto nel 1061 per Traetto che includeva una serie di diritti e privilegi molto moderno. Suio entrò nell'orbita normanna con Riccardo II dell'Aquila Duca di Gaeta nel 1090 per poi ritornare per mano di Roberto di Capua e per volontà del popolo all'Abate di Montecassino Gerardo, il quale si dedicò a lavori di fortificazione che proseguirono per dieci anni, fino al 1125. Nel 1126 Goffredo, figlio di Riccardo dell'Aquila si impossessò con la forza del Castello per vendicarsi degli abitanti che scelsero di essere governati da Montecassino. Agli inizi del duecento nel borgo nacque Tommaso da Suio, maestro e notaio alla Corte dell'Imperatore Federico II di Svezia. A partire dal XV secolo Suio seguì i destini della Contea di Fondi attraverso le successioni delle famiglie Caetani, Colonna, Carafa, Mansfeld e di Sangro, fino all'abolizione della feudalità nel 1806. Con la legge del 2 agosto dello stesso anno, si era provveduto ad aggregare il Comune di Suio a Castelforte a partire dal 1807 quando, causa spopolamento, nel paese risiedevano 132 anime. Suio cesserà di essere Comune.

Il Castello nella sua forma originaria risalirebbe agli inizi del '200. Di pianta quadrata era composto da mura in pietra locale con torri angolari cilindriche con beccatelli e merlature. Nella parte sud delle mura c'era una porta, non più esistente che veniva aperta la mattina e chiusa la sera dalla quale gli abitanti uscivano per accudire soprattutto ai lavori dei campi. Nel punto più alto del Castello si ergeva maestosa una torre che serviva per sorvegliare la piana sottostante e per comunicare con castelli vicini. Questa torre andò distrutta in parte del terremoto del 9 settembre 1349, poi completamente nel 1912. Buona parte delle mura perimetrali del manufatto interno è stato completamente modificato con la costruzione avvenuta nella metà del novecento di edifici di carattere abitativo che hanno ormai irrimediabilmente danneggiato le antiche strutture. Durante la seconda guerra mondiale, il paese di Suio, stutato sulla linea Gustav è stato particolarmente colpito dagli eventi bellici e con esso il Castello. Negli ultimi anni la fortezza è stata oggetto di lavori di messa in sicurezza e parziale restauro, nel corso dei quali sono stati ritrovato i frammenti di alcuni affreschi di età desideriana di particolare pregio".

 

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Modalità di Accesso

È raggiungibile sia a piedi che in auto. Il Castello è visitabile solo dall’esterno mentre il borgo è abitato e curato. Bellissima la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo che conserva bellissimi affreschi

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Contatti

Ufficio Relazioni con il Pubblico - URP
Telefono

0771607923

Email

urp@comune.castelforte.lt.it

Indirizzo

Piazza Municipio 1 cap 04021 Castelforte (LT)

Luogo

Santo Cupazzo a Suio, 04021, Castelforte (LT)

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